Dalle prime corse in bicicletta sul lungomare quando era solo un bambino, all’approdo nella squadra che lo avrebbe poi rappresentato per anni: la Mercatone Uno. Nella narrazione teatrale si ripercorrono le leggendarie vittorie e le sconfitte, le memorabili imprese fino all’accusa di doping, in quella maledetta penultima tappa del Giro d’Italia 1999, a Madonna di Campiglio, quando venne squalificato per un valore di ematocrito nel sangue sopra la media consentita.
Accuse poi rivelatesi infondate, ma che fanno scivolare il campione in un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione osannato, simbolo di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il ragazzo romagnolo morto, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è l’affresco di un Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare.

Una produzione CLAP
Regia Stefano Furlan
Con Alessandro Federici, Davide Caianiello, Fabio Sinnona, Maria Guggia, Rossana Nardi, Simone Mitjans, Teresa D’Auria, Teresa De Renzi, Vittoria Cardone

venerdì 29 Ottobre – 20:45
20:45

Teatro Fellini Pontinia

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